LA RISPOSTA DI NELLO MUSUMECI

La risposta di Nello Musumeci alla Lettera ai Candidati Governatori Sicilia 2017

1. RINNOVARE LE CAPACITA’ DI GOVERNO DEL TERRITORIO. Come il suo programma promuove la necessità (se condivisa) di una riforma del governo del territorio siciliano; su quali presupposti e prospettive strutturali? Quali passi si propone ed in quali tempi ritiene di esitare tale riforma?

Risposta:

“Durante la prossima legislatura si dovrà riformare anche la legge urbanistica definendo un Testo Unico per l’Urbanistica che riunifichi e riordini le varie leggi regionali con l’obiettivo di semplificare le procedure, spostare l’asse dello sviluppo dal consumo di suolo al riuso e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, arrestare il consumo di suolo e l’urbanizzazione delle campagne, tutelare le aree naturali e agricole, prevedere la crescita e la rigenerazione delle città e delle aree industriali all’interno degli attuali perimetri già urbanizzati e attribuire ad un unico ente l’avvio delle istruttorie ed il rilascio delle autorizzazioni, rivedendo a tal fine la legge istitutiva dell’ARPA Sicilia. La nuova pianificazione dovrà prevedere la costituzione di una piattaforma informatica digitale di tutti i piani urbanistici vigenti, da realizzarsi attraverso la collaborazione tra Comuni, Province e Regione, l’adozione di un modello di pianificazione d’area vasta; il decentramento delle attività di pianificazione confermando ai Comuni la responsabilità del governo dei loro territori; l’individuazione e la salvaguardia delle parti del territorio non negoziabili; la salvaguardia e la tutela del suolo agricolo. La riforma infine individuerà in modo chiaro ed inequivocabile le attribuizioni di responsabilità in ordine agli abusi edilizi individuando al contempo le modalità e le procedure per il recupero del territorio”.

2. INFRASTRUTTURARE NUOVE RETI COLLABORATIVE DEI TERRITORI. Quali misure ed opere, a sostegno di questa prospettiva (se condivisa), il suo programma vuole fattivamente sostenere?

Risposta:

“Non vi può essere sviluppo economico senza un adeguato sistema infrastrutturale. A tal fine verrà data priorità a tutti i progetti relativi alla infrastrutturazione dei servizi delle aree industriali e dei distretti industriali. In tema di rilancio e sistemazione delle aree industriali, la riforma del settore prevede la trasformazione, per le aziende insediate, in erogatori di servizi comuni a basso costo, quali energia, acqua, infrastrutture tecnologiche e/o consulenze specialistiche”.

3. SOSTENERE I PROGETTI DI INNOVAZIONE URBANA E TERRITORIALE. Da quali progetti si pensa di partire per nuovo percorso verso la qualità urbana e territoriale? Quale è l’azione di governo con la quale pensa di accompagnare questa prospettiva (ove condivisa)?

Risposta:

“Verranno predisposti modelli di analisi standard di approfondimento dei dissesti per le categorie professionali (ingegneri, urbanisti, architetti, naturalisti), al fine di uniformare le collaborazioni di lavoro con i Comuni e le autorità idrauliche. Verrano definiti per legge i casi di esclusione sia dalla procedura di VAS sia di VIA, individuando quelle casistiche minimali che non richiedono avvio di procedure valutative in armonia al dlgs 152/2006 ai fini di una semplificazione amministrativa necessaria. Inoltre verrà potenziato l’utilizzo degli sportelli unici territoriali, soprattutto a supporto dei piccoli comuni in forma associata”.

4. UNA AGENDA PER LA NUOVA ARCHITETTURA. Quali misure pensa siano possibili per un sostanziale rinnovo dei territori in relazione alla programmazione di opere pubbliche ed all’incentivazione di una diffusa iniziativa privata?

Risposta:

“Ciascun comune ha la titolarità del governo del territorio. E’ l’ente comunale che deve studiare i fattori di rischio, effettuare il monitoraggio ed il controllo preventivo dei fenomeni al fine di tutelare l’incolumità pubblica ed arginare eventi di dissesto e/o di degrado. Con la riforma i Comuni saranno chiamati a svolgere un altro ruolo importante, la promozione del project financing al fine di recuperare risorse private per la realizzazione di infrastrutture necessarie allo sviluppo del territorio e la promozione di investimenti privati, in un’ottica di sostenibilità economica ed ambientale e di valorizzazione del territorio, del patrimonio culturale e paesaggistico. Il ruolo della Regione dovrà di stabilire priorità agli interventi e di garantire un valido supporto agli uffici tecnici comunali, che hanno notoriamente mostrato grosse difficoltà nel governare i fenomeni di dissesto per l’ineguatezza delle strutture, da una parte, e la mancanza di esperienza e di competenze specialistiche, dall’altra. La Regione provvederà anche a dotare gli uffici di specifiche attrezzature di controllo ed anche di collegamento per lo scambio di documenti tra Comuni, Regione, Università ed altri centri di ricerca o decisionali. I Comuni dovranno inoltre garantire l’introduzione all’interno degli avvisi pubblici di specifiche misure capaci di salvaguardare l’ambiente e il territorio, così come, ad esempio, il recupero di edifici abbandonati, il riuso e il riciclo di materiali, l’efficentamento energetica, la mobilità sostenibile e interventi di riqualificazione delle aree pubbliche degradate anche per affidarle, attraverso bandi, al privato sociale e al mondo dell’associazionismo”.

5. RISORSE E PERCORSI VIRTUOSI PER LA QUALITA’ DEI PROGETTI. Come il suo programma pensa di incentivare la qualità del progetto, sia dal punto di vista della trasparenza e qualità delle procedure che da quello dell’apporto di risorse economico-finanziarie, nell’ambito della committenza pubblica e della più diffusa committenza privata?

Risposta:

“La base per permettere la rinascita della nostra Terra sarà il riordino della macchina amministrativa. Senza un motore in eccellente condizione non si può sperare di raggiungere le mete desiderate, si è destinati a rinunciare, a fallire, così come è avvenuto finora. Ecco perché cominceremo valorizzando e qualificando gli uffici deputati ad assumersi la responsabilità dell’attuazione del programma di governo.

Con la revisione della legge 10/2000 verrà assicurata maggiore qualità alla selezione della classe dirigente cui affidare la responsabilità amministrativa nel perseguimento del programma di governo ed una minore discrezionalità nell’esercizio del sistema sanzionatorio la cui attivitazione dovrà avvenire automaticamente al mancato raggiungimento dell’obiettivo.

La riforma della macchina burocratica permetterà un processo di semplificazione e riordino normativo attraverso la produzione di pochi e basilari Testi Unici (sulla Casa, Programmazione, Sanità e Servizi Sociali, Ambiente, Urbanistica-Infrastrutture, Formazione-Scuola-Università e terziario avanzato) con il chiaro obiettivo di decespugliare il ginepraio di disposizioni legislative e regolamentari”.

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